La salsa e' documentata gia' nel primo ricettario veneto, il "Libro di cucina" redatto nel XIV secolo, trovando evoluzione ed affinamento nella cucina aristocratica veneziana, che la preparava in particolare per la lepre e per le carni rosse. G. Maffioli, nel suo "La Cucina Trevigiana", ne presenta alcune varianti attualmente in uso.
Far rosolare la faraona intera a fuoco vivo, in una pirofila con olio d'oliva, pancetta, salvia e rosmarino.
Quando avra' preso colore, bagnarla con vino bianco, farlo evaporare, insaporirla con sale e pepe, infornare e completare la cottura lentamente.
Nel frattempo tritare la soppressa, il prezzemolo, la buccia di limone, i filetti di acciuga ed uno spicchio d'aglio.
Formare un impasto omogeneo unendovi del formaggio grattugiato, pan grattato, sale e pepe.
Far soffriggere in olio d'oliva e far cuocere; verso fine cottura unire il fegato tritato.
A fine cottura bagnare con succo di limone e aceto.