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La fugassa veneta

Ultimo Aggiornamento: 08/04/2006 17:39
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07/04/2006 08:22
 
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La fugassa veneta

In terra veneta non c’è Pasqua senza la “focaccia”, dolce tradizionale che può assumere anche la forma di “colomba”, confezionata, naturalmente, con lo stesso tipo di pasta. La tradizione è antichissima e risale alle prime feste cristiane in ricordo della Resurrezione di Gesù, quando la ricorrenza era celebrata con straordinaria solennità in tutte le comunità cristiane.

Nel Veneto il Cristianesimo è arrivato prestissimo, già in epoca apostolica, non da Roma ma da Alessandria d’Egitto, la più colta e raffinata città mediterranea. La nostra regione fece proprie alcune delle tradizioni orientali, come il pane benedetto di Natale, il pane dolce di Pasqua, nonché le uova, simbolo della primavera e della vita che rinasce nella natura e nel Cristo risorto. Il pane dolce di Pasqua è stato poi variamente interpretato dalle diverse comunità cristiane, anche in terra veneta, dove il dolce risulta più semplice rispetto ad altre regioni italiane.

focaccia pasquale Si tratta di un pane pasquale arricchito con vari ingredienti: farina, zucchero, burro, lievito e uova. L’origine del dolce è comunque avvolto nella leggenda, ma sembra che l’idea di questo “pane dolce” sia venuta ad un antico fornaio trevigiano: lavorò la sua pasta di pane con burro , uova e miele (qualche volta mandorle) sino ad ottenere un dolce soffice e leggero, che regalava ai suoi clienti in occasione delle feste pasquali. La tradizione vuole anche che la “fugassa”, un tempo, venisse preparata in occasioni di fidanzamenti e donata alla famiglia della ragazza con dentro nascosto l'anello di fidanzamento; ora si trova tutto l'anno nei panifici e raramente si prepara in casa a causa della lunghezza del procedimento. E’ un dolce complesso che richiede una lunga lievitazione, con pause adeguate (almeno tre di circa tre ore ciascuna), per ottenere una pasta molto soffice e leggera che, alla fine, sia che venga cotta in stampi circolari o in quelli a forma di colomba, verrà glassata con un composto a base di uova, di mandorle pelate, generalmente tritate ma anche divise a metà, e zucchero in granella.

Per accompagnare questo dolce il Veneto ha molti vini adatti, come il Prosecco superiore di Cartizze, il Moscato Fior d’Arancio dei Colli Euganei, il Recioto di Gambellara spumante, il Recioto di Soave. Ancora una volta, nella solennità cristiana della Pasqua 2004, ci sarà ovunque nel Veneto gran festa, se nelle tavole sarà presente questo dolce tradizionale, legame con una storia bimillenaria, segno di identità e prezioso collante d’umanità, vedendo gioiosamente riuniti attorno alle tavole della festa famiglie, parenti e amici, come raramente succede negli altri giorni dell’anno.

La ricetta

Fra le varie ricette di focacce e colombe veneziane, ne posto una appartenente alla tradizione patrizia, esaltata da aromi un tempo abbastanza comuni nelle case della nobiltà e della ricca borghesia veneziana sia di città che di terraferma. Questa ricetta è ancor oggi di piena attualità e con essa si prepara un’ottima focaccia o una colomba sicuramente piacevoli.

Ingredienti e dosi: 450 g di farina, 125 g di burro, 125 g di zucchero, 20 g di lievito di birra, 40 g di mandorle, 5 uova, aromi veneziani, 1 bicchierino di grappa, zucchero in granella, sale.
In una terrinetta impastate un po’ di farina con il lievito, unendo qualche cucchiaio d’acqua tiepida. Coprite e fate riposare un paio d’ore al caldo o almeno in luogo tiepido, quindi aggiungete al primo impasto altrettanta farina e acqua tiepida. Reimpastate bene, coprite e lasciate riposare per altre due ore. Successivamente ripetete l’operazione a intervalli di due ore, per altre quattro volte, aggiungendo al posto dell’acqua tuorli d’uovo, uova intere, zucchero e burro in proporzione alla farina aggiunta, in modo da ottenere ogni volta un impasto lavorabile. Dopo le ultime due ore di riposo, aggiungete all’impasto un pizzico di sale e ancora un bicchierino di kirsch, delle scorzette d’arancio tagliate minute, dei chiodi di garofano in polvere, un pizzico di cannella, un pizzico di vaniglia, della radice d’ireos in polvere, il tutto macerato per un paio di giorni nella grappa. Lavorate ancora la massa fino ad ottenere un impasto ben omogeneo, tenero, elastico e lucente, che porrete in un apposito stampo, meglio se a forma di colomba. Bagnate la superficie con dell’albume d’uovo prima tenuto da parte, cospargetevi sopra dei granelli di zucchero e mandorle spezzate, fatelo quindi cuocere in forno a temperatura non elevata, fin che assume un bel colore marroncino-dorato.

[Modificato da giunela 07/04/2006 8.26]


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07/04/2006 16:34
 
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Giunela sei fantastica [SM=x848949] con le tue storie imparo sempre cose nuove leggendo le tue ricette grazieeee [SM=x848949]

Una domanda nella spiegazione parli di tuorli d'uovo, di uova intere e poi alla fine dici con gli albumi messi da parte.

Tra gli ingredienti elencati ci sono 5 uova, potresti elencare le quantita delle uova intere e i tuorli messi nella pasta?????

Grazie [SM=x848949]

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08/04/2006 16:59
 
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La ricetta segnata è più che altro un reperto storico, quella che scrivo ora è molto più pratica, anche se è sempre una lavorazione un po' impegnativa.

La ricetta è a base di farina, uova, burro e alcuni aromi fondamentali (marsala, cedro, vaniglia). Data la bassa quantità di burro risulta come un dolce leggero.

In totale questa ricetta ha una cinquantina di anni. Successivamente è adattata a una lavorazione piu' 'casalinga'.

La ricetta è un po' impegnativa e comprende 3 impasti. Si parte da un piccolo impasto di farina, lievito, latte e, dopo una breve lievitazione, si fa un secondo aggiungendo farina, zucchero, uova, burro. Si fa lievitare per alcune ore e si riparte con il terzo impasto sempre aggiungendo gli stessi ingredienti. Nuova lievitazione e poi si aggiungono gli aromi. Si fanno le forme e si fa rilievitare. Dopo diverse prove è stata rielaborata e ridotta a due le lievitazioni.

Queste dosi servono a produrre 2 focacce medie o una grossa. Cambiano i tempi di cottura.

L'impasto viene lavorato in diverse fasi e viene fatto lievitare 2 volte (a parte il lievitino iniziale). Gli impasti sono un po' impegnativi, sarebbe conveniente usare un'impastatrice planetaria o simile. Le dosi e i tempi di lievitazione andrebbero adattati alla temperatura ambiente.

Riguardo alla farina.. Sulla ricetta ho specificato un misto al 50% di farina 00 e manitoba. Questa proporzione si puo' variare a seconda se si vuole una consistenza piu' friabile (aumentare la 00) o piu' 'gommosa' (aumentare la manitoba fino al 100%). Anche se magari non riflette esattamente la ricetta originale, io preferisco un 25% di manitoba.


La ricetta
Gli ingredienti:
lievito di birra - 12gr.
latte tiepido - 80gr (per il 'lievitino')
farina - 90gr (per il 'lievitino')
uova - 3 (3 uova medie)
burro - 120gr.
farina - 600gr (usare un misto di 25% manitoba e 75% farina 00)
zucchero - 180gr.
marsala - mezzo bicchiere (30gr)
estratto di cedro - c.ca 40 gocce (questo aroma è importante e non andrebbe sostituito con altro, le dosi vanno regolate in base al tipo di estratto)
sale - un cucchiaino (c.ca 5gr.)
vaniglia - qb
La preparazione:

fase 1: Si inizia a lavorare il lievito con il latte tiepido e i 90gr. di farina. Ne risulta un impasto molto morbido. Far riposare c.a mezz'ora.

fase 2: Primo impasto con 2 uova, 60gr di burro, 350gr di farina, 100gr di zucchero e si aggiunge il lievitino. Lavorare l'impasto c.ca 10 minuti finchè non risulta abbastanza liscio ed elastico. Far lievitare alcune ore a c.ca 18 gradi (eventualmente una notte).

fase 3: Secondo impasto con: 1 uovo, 60gr di burro, 250gr di farina, 80gr di zucchero, marsala, cedro, vaniglia. Dopo averlo lavorato per qualche minuto unitelo al precedente lievitato. A questo punto aggiungere il sale e lavorare bene e a lungo. Ne deve risultare un impasto liscio ed elastico, se appare granuloso continuare a lavorarlo. A questo punto potete dividerlo in due per avere due focacce medie. Mettete l'impasto (o gli impasti) negli stampi e fate lievitare per la seconda volta a una temperatura di 25/27 gradi per alcune ore (da 4 a 6 ore a seconda della temperatura ambiente).

fase 4: Se la temperatura di lievitazione sarà stata favorevole vi ritroverete un impasto piu' che raddoppiato. Fate sciogliere un paio di cucchiai di zucchero (bianco o di canna) in poca acqua bollente. Quando si è intepiedito spennellare le forme e praticare un paio di incisioni con una lama affilata. E' ora della cottura. Infornate in forno caldo a c.ca 170 gradi per c.ca 35 minuti (almeno 45 minuti se si è prodotta una sola grossa focaccia). I tempi sono indicativi, sarebbe bene toglierle dal forno facendo prova con uno stecchino, non fidatevi solo del colore superficiale.



Gli stampi: servirebbero degli stampi in alluminio di c.ca 15cm di diametro e almeno 10 di altezza. Io li faccio con della stagnola (c.ca 3 fogli) appoggiandoli sul 'dietro' di una pentola e aggiungendo sul fondo della carta forno. Non ho provato ad usare stampi metallici che accumulano piu' calore.



[Modificato da giunela 08/04/2006 17.00]


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