E' un classico dei dolci natalizi, prodotto a Verona.
Il termine deriva apparentemente da "pane d'oro", ma si tratta di falsa etimologia: in realta' esso riproduce il veronese "pando'lo", antico nome di un dolce locale.
Gia' dalla fine del secolo scorso la pasticceria Melegatti in Verona preparava questo dolce soffice poi divenuto famoso nel panorama dolciario italiano.
Pandoro di Verona - Ricetta Veneta
Mettere in un recipiente una cucchiaiata colma di farina, sgretolarci il lievito di birra e bagnare con una cucchiaiata d'acqua appena tiepida. Lavorare l'impasto per qualche minuto, dargli la forma di una palla e lasciarla lievitare una ventina di minuti, finché avra' piu' che raddoppiato il suo volume.
Mettere ora in un altro recipiente 65 grammi di farina, una cucchiaiata di zucchero, un uovo intero, un tuorlo e 10 grammi di burro appena fuso. Aggiungere il lievito gia' cresciuto e lavorare il nuovo impasto per 5 minuti nello stesso recipiente in modo da amalgamare bene gli ingredienti. Coprire il recipiente e metterlo in luogo tiepido per circa un'ora, fino a che questo nuovo lievito avra' raddoppiato il suo volume.
Intanto mettere sulla tavola 130 grammi di farina, due cucchiaiate di zucchero, 20 grammi di burro fuso, un uovo intero, due tuorli, un pizzico di vaniglina e una presa di sale. Unire l'impasto lievitato e con le mani amalgamare tutti gli ingredienti. Lavorare la pasta con forza per 10 minuti fino a farle acquistare elasticita' e morbidezza.
Allo scopo di indurirla ancora un po' aggiungere altri 50 grammi di farina e incorporarla man mano alla pasta, staccandola poi bene dal tavolo con una spatola.
L'impasto dovra' diventare come quello di una pasta da pane molto morbida e non dovra' piu' attaccarsi né alle mani né alla tavola.
Lavorare ancora per qualche minuto la pasta, pressandola col palmo della mano, arrotolandola e maneggiandola, poi farne una palla e porla in un altro recipiente e lasciar lievitare per circa tre ore.
Rovesciare allora la pasta sulla tavola leggermente infarinata, sgonfiarla con dei piccoli colpi della mano e ripiegarla piu' volte su se' stessa spianandola con la mano. Poi stenderla col mattarello in forma di quadrato e nel mezzo mettere 150 grammi di burro diviso in piccoli pezzi.
Riportare i quattro angoli del quadrato verso il centro, in modo da rinchiudere bene il burro, poi spianare leggermente la pasta e ripiegarla in tre, come si fa per la pasta sfoglia; stenderla di nuovo col mattarello e ripiegarla in tre, lasciandola poi riposare per 25 minuti.
Trascorsi i 25 minuti, stendere ancora la pasta, tornare a ripiegarla e a ridistenderla, dando cioe' altri due giri alla pasta.
Ripiegarla ancora e lasciarla riposare per altri 25 minuti. Dovrete ora rimpastarla delicatamente sulla tavola, procurando, col cavo della mano, di farla arrotolare su se' stessa. Servirsi, durante queste manipolazioni, di un pochino di farina. Quando avrete ben arrotolato la pasta, metterla nello stampo speciale, precedentemente imburrato e zuccherato. Mettere lo stampo in luogo tiepido e attendere che la pasta si gonfi fino all'orlo dello stampo.
Mettere allora il pandoro in forno gia' caldo (190°) avendo l'avvertenza, dopo 20 minuti, di diminuire un po' il fuoco affinché il pandoro possa ben cuocere anche nel mezzo, senza colorirsi troppo. Quando, dopo circa mezz'ora, il pandoro sara' ben cotto, (accertarsi della cottura infilando al centro un lungo ago da cucina che dovra' uscire perfettamente pulito); sformarlo su una griglia e lasciarlo raffreddare.
Servirlo cosparso di zucchero a velo.